martedì 22 novembre 2016

Film - Music Graffiti (1996) di Tom Hanks



È il 1964. Dopo l’entrata nel gruppo come batterista  di Guy Patterson (Tom Everett Scott), i The Wonders scalano le classifiche americane con il brano That Thing You Do, attirando gli interessi delle case discografiche. Ad occuparsi di loro ci pensa Mr. White (Tom Hanks), agente di un’etichetta che porterà gli amatoriali Wonders  a successi repentini e strabilianti, ma anche a un rapido declino.
Primo film da regista per Tom Hanks che riproduce alla perfezione lo scenario della musica pop statunitense degli anni Sessanta. Music Graffiti è una fedele ricostruzione del mondo musicale di quell’epoca fatta di classifiche settimanali, canzonette pop, tournée estenuanti e contratti restringenti. Un’epoca dominata da gruppi e artisti capaci di raggiungere il successo con un singolo e poi sparire per sempre, schiacciata dai meccanismi dello star system musicale dell’epoca. È il fenomeno delle One-hit Wonders, a cui il film fa il verso fin dal nome della band.
Tom Hanks , anche sceneggiatore della pellicola, riesce a trattenersi dal premere l’acceleratore sugli elementi nostalgici che avrebbero reso il film un semplice biopic sulle imprese di un gruppo musicale (per quanto fittizio), ma preferisce inoltrarsi  in meccanismi in grado di ragionare sul successo e sulla natura effimera della celebrità. Music Graffiti, quindi, è come un vero e proprio smascheramento del mondo musicale, troppo spesso inserito in discorsi artistici, ma che il più delle volte si muove e ragiona come una vera industria modellata e guidata dalle logiche del mercato e da una meritocrazia sempre più sfuggente. I Wonders degli anni Sessanta sono ciò che oggi producono i talent televisivi; giovani star usa e getta, della durata di una stagione televisiva, cestinate e sostituite dopo essere state spremute come agrumi dal sapore il più delle volte sgradevole.

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