
Wonder Boys, titolo del libro che
Tripp ha in cantiere, è il racconto del fallimento professionale che si
riflette nella vita privata. La figura di Tripp rappresenta l’artista
rifiutato, poco dotato o incompreso, colui che per mancanza di talento o
sfortuna non ce l’ha fatta. Crabtree è il lavoratore sconfitto, più vicino al
fallimento che a una promozione. Leer, invece, è il giovane di belle speranze,
ragazzo problematico e talentuoso, rifiutato da una famiglia che non lo stimola
e valorizza.
Con questo suo secondo romanzo,
pubblicato nel 1995, Michael Chabon dà voce ai tormenti di uno scrittore che
non riesce a porre fine alla sua opera. Tripp è, in questo senso, la
controparte del Guido Anselmi dell’ 8 e ½ di Fellini, colpito dal blocco dell’artista,
ma manifesta comunque quella stessa paura di non sentirsi all’altezza.
Wonder Boys, poi, è la storia
dello stesso Chabon (lui stesso aveva nel cassetto un romanzo di 2600 pagine
che non riusciva a concludere) che con il suo stile elegante e colmo di
metafore, gioca con personaggi adulti che si comportano come bambini, con
situazioni ironiche e grottesche, senza dimenticarsi che alla fine c’è un
riscatto per tutti.