Un vecchio satellite russo è
fuori controllo e rischia di cadere sulla Terra. Dato che nessuno è in grado di
fronteggiare una tecnologia così antiquata, la Nasa si rivolge all’anziano
Frank Corvin (Clint Eastwood), originariamente a capo del progetto Dedalus
sciolto negli anni Cinquanta. Frank, desideroso di tornare nello spazio, ricostituisce
il suo team dell’epoca. Il suo vecchio e odiato capo Bob Gerson (James
Cromwell), responsabile della missione, non ha però nessuna intenzione di
spedire gli arzilli pensionati in orbita. La strategia è infatti quella di
sfruttare le loro conoscenze per preparare una squadra di giovani reclute.
Ovviamente non tutto andrà come previsto e Frank e i suoi saranno costretti a
partire.
Prima di rivisitare la storia
recente del suo Paese, prima di rileggere la guerra in Iraq, quella in Corea e
i conflitti mondiali, Clint Eastwood era un regista votato all’action, amante del western e figliastro
di Don Siegel e Sergio Leone. Con Space
Cowboys, film a metà fra l’azione e la fantascienza, il vecchio Clint
continua un percorso tutto personale all’interno dei generi e dei miti che
hanno reso grande Hollywood.
Space Cowboys è la classica corsa contro il tempo in cui
la guerra generazionale fra giovani forti, atletici ma inesperti, e anziani
acciaccati ma svegli viene vinta da quest’ultimi che riescono a sbrogliare la
matassa e a riscuotere la tenerezza del pubblico. In Space Cowboys è tutto perfettamente allineato ai canoni del cinema
classico: c’è la frontiera, rappresentata non più dal selvaggio west, ma dallo
spazio, c’è un cattivo da affrontare, un satellite scassato ovviamente russo, e
ci sono i buoni, personaggi tutti d’un pezzo a cui Eastwood ha tolto i cavalli
e i cinturoni e li ha sostituiti con le tute spaziali.
Insomma, Eastwood non riscrive i
generi del cinema. Non è un Tarantino che ruba, mescola e ricrea: al contrario,
semplicemente si diverte a rievocare i miti di un passato nostalgico in un
cinema sicuramente di qualità (anche perché i fondi e i mezzi utilizzati sono
notevoli), mirando, e riuscendo a ottenere, soprattutto l’intrattenimento del
suo pubblico.
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