Amy (Mila Kunis) vive una vita
apparentemente perfetta: sposata, due figli, una bella casa, una carriera ben
avviata. Ma lo stress e la pressione a cui è sottoposta quotidianamente nei
suoi compiti di madre e lavoratrice la spingono a una svolta. Scaricato il
marito, colpevole di tradimento, Amy, grazie anche all’aiuto di due mamme nella
sua stessa situazione, si libera da ogni responsabilità per provare a vivere
una vita più serena.
Le bad moms, le mamme molto cattive del titolo sono personaggi
ribelli, donne che a tutti i costi hanno voluto ribaltare il concetto della
tipica famiglia occidentale in piedi fino agli anni Ottanta, fatta di marito
lavoratore e moglie casalinga.
È questo lo spunto iniziale della
commedia diretta dalla coppia Jon Lucas – Scott Moore; uno spunto accattivante,
che però si esaurisce in un battito di ciglia. Bad Moms risulta un film scontato praticamente dalla prima sequenza,
una commediola per nulla irriverente probabilmente pensata per un pubblico
femminile, ma più verosimilmente adatta a chi proprio vuole farsi del male. L’emancipazione
della donna, qui portata nel genere della commedia, si trasforma in una semplice
e noiosa storia rosa in cui le donne regrediscono a personaggi in preda a
qualsiasi vizio e perennemente a caccia dell’essere maschile, motivo principale
della loro pseudo -ribellione.
Bad Moms
segna la crisi profonda che sta vivendo la commedia leggera americana, incapace
di uscire dalla struttura dei suoi recenti successi (Una notte da leoni in primis) e soprattutto non in grado di fornire
sceneggiature brillanti e seducenti, all’altezza dei budget (comunque alti) a
disposizione.
Bad Moms
è un assemblato di battute e gag un tempo pungenti e caustiche, ma ora
pienamente rientrate nel politically
correct, area in cui ogni possibile sferzata al perbenismo è odiosamente addolcita
e il finale del film è messo in preventivo e già intuito dopo pochi minuti. Bad Moms è sicuramente una commedia
scorretta. Ma scorretta nel senso di sbagliata, in tutto e per tutto. Sbaglia
nel raffigurare la donna che passa dalla situazione di subordinazione coniugale
e lavorativa, a quella di ingestibile e folle indipendenza fatta di eccessi e
completa mancanza di senno. Manca lo spessore dei personaggi, sacrificato per
favorire le battute e le risate, pochissime per i 100 minuti della durata del
film. E manca soprattutto la figura della madre nel suo rapporto con i figli,
ragazzini amorfi che si lasciano andare a odiosi piagnistei, profonde
riflessioni e guizzi geniali che non appartengono alla loro età.
Ecco, Bad Moms, per la sensazione
di eterno “già visto” che suscita fin dalle prime scene, è un film che non merita
spazio in nessuno scaffale e in nessuno schermo di qualsiasi uomo (o donna)
abbia veramente voglia di un film leggero e divertente.
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