Un tempo musicista country di
successo, il cinquantasettenne Bad Blake si ritrova con quattro matrimoni alle
spalle e alcolizzato. Per campare gira in lungo e in largo le bettole più
sperdute degli Stati Uniti in cerca di nostalgici che possano ancora apprezzare
la sua musica. È proprio durante una di queste tournée raffazzonate che Bad
conosce Jean Craddock, donna intenzionata a intervistarlo e a scuotere la sua
vita.
Crazy Heart, romanzo del 1987 di
Thomas Cobb e pubblicato in Italia nel 2010 solo in seguito all’uscita della
trasposizione cinematografica è una perfetta rappresentazione di quella parte
di America perduta, provinciale, fatta di legami forti con la propria terra e
la propria storia, di relazioni basate sulla fiducia e la correttezza. Un’America
alternativa e lontana dal riflesso delle luci delle metropoli e ancora
avvinghiata alle proprie tradizioni e i propri costumi.
È in questo scenario che si muove
Bad Blake, antieroe per eccellenza, intaccato dal alcol e dal cinismo, un
Bukowski con la chitarra, con la quale porta a galla una fetta di tradizione e
storia sconosciuta (e per questo affascinante) a noi italiani: la musica
Americana, quella legata alle radici (roots) folkloristiche del paese, una
tradizione tramandata oralmente e cantata, colonna sonora di queste pagine, di
questa vicenda, semplice e verissima, in un romanzo breve, ma intenso come un
assolo di armonica.
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