sabato 25 marzo 2017

Film - Passengers (2016) di Morten Tyldum



In un lunghissimo viaggio, la navicella spaziale Avalon ospita 5000 umani addormentati in apposite capsule che stanno raggiungendo il pianeta Homestead II per costruire una nuova comunità. Fra questi vi è Jim (Chris Pratt), che a causa di un incidente si sveglia con 90 anni d’anticipo sugli altri. Oppresso dalla solitudine, dopo poco più di una anno Jim decide di svegliare Aurora (Jennifer Lawrence), condannandola a vivere la sua vita sull’astronave insieme a lui. Dopo diverso tempo, però, la nave va in avaria mettendo in pericolo Jim, Aurora e le 5000 vite che attendono di raggiungere Homestead II.
Morten Tyldum, regista di Passengers, per sua stessa ammissione voleva realizzare un film di pura fantascienza concentrandosi però più sui rapporti tra i personaggi che sugli elementi prettamente futuristici e irreali che il genere fantascientifico offre. Ebbene, con Passengers il regista di The Imitation Game raggiunge in pieno il suo obiettivo, realizzando un dramma sentimentale con la semplice variazione dei costumi e degli ambienti, tipici di un film dedicato allo spazio. Passengers si apre con Chris Pratt, unico uomo vivo (o comunque sveglio) travolto da una solitudine che man mano si avvicina a una forma di pazzia che lo porta a un passo dal suicidio. Sembra un po’ di essere all’interno del primo episodio di The Last Man on Earth. E come nel telefilm, a salvare il nostro ci pensa una donna. Ci pensa Jennifer Lawrence, ovviamente bellissima e ovviamente intelligente. Tra i due c’è subito sintonia, e non poteva essere diversamente.
Il lieto fine però è lontano: dopotutto è comunque un film che mira alla fantascienza; per un regista e uno sceneggiatore i problemi non sono difficili da creare. Basta allora una semplice avaria per spostare Passengers all’interno dell’action puro, farcito di effetti speciali e adrenalina. È un passaggio rapido e incolore, però, perché la risoluzione del problema e del film non tarda ad arrivare.
Ecco, Passengers è un film che potrebbe porre lo spettatore dinanzi a questioni morali poche volte toccate dal cinema. Potrebbe sfruttare i canoni fantascientifici per spingere al ragionamento del suo spettatore. Ma Tyldum voleva concentrarsi solo sulle relazioni, e dunque Passengers risulta più simile a Titanic che a Odissea nello spazio o Interstellar. Passengers Soddisfa il regista, ma tutto sommato soddisfa pure lo spettatore, che non si annoia mai, ma nemmeno si scalda troppo per un film scontato dall’inizio alla fine.

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