giovedì 16 febbraio 2017

Libro - Dove si va da qui di Simone Marcuzzi



Gabriele e Nadia, fidanzati dai tempi dell’università, convivono in un appartamento della provincia del nord-est italiano. Lui è un ingegnere meccanico, manager in una importante multinazionale con diverse sedi all’estero, lei una veterinaria in una clinica veterinaria, sommersa dal lavoro e dai debiti. Gabriele e Nadia sono una coppia stabile, felice, ma comunque alla ricerca di una svolta, di quel cambiamento che permetta loro di evitare lunghi silenzi davanti alla tv alla sera rientrati dai rispettivi lavori.
Con Vorrei star fermo mentre il mondo va, pubblicato da Mondadori nel 2010, Simone Marcuzzi, classe 1981, analizzava il passaggio di un diciottenne all’età adulta. Questo Dove si va da qui pare essere il suo naturale sviluppo, in cui i protagonisti più anziani e già realizzati professionalmente sono costretti dalla vita a prendere delle decisioni senza possibilità di fuga.
Marcuzzi è bravissimo a rappresentare il contemporaneo quotidiano, fatto di viaggi in automobile, di colazioni consumate fugacemente, di cene scaldate, di telefonate, di pranzi in famiglia. L’architettura della coppia è costruita con distacco dallo scrittore friulano; un lucido distacco che pone Gabriele e Nadia esattamente sullo stesso piano, osservati esattamente dalla stessa distanza. Sono persone adulte e mature quelle che si muovono in Dove si va da qui, ma anche vulnerabili e soprattutto umane, capaci di amare, ma incapaci di dimostrarlo in una provincia italiana sconvolta dalla crisi economica che spazza via la complicità della coppia, la sicurezza e soprattutto trasforma quella convivenza basata su una solida routine in una lotta alla sopravvivenza. Una battaglia per rimanere a galla quando il cambiamento è necessario, ma tutto è immobile; quando l’amore c’è, ma non è sufficiente.

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