La Top 7 di questa settimana la
vogliamo dedicare ai puzzle movie,
categoria di film che necessita di una definizione. Definiamo puzzle movie o film rompicapo quelle
pellicole dalle trame estremamente contorte, dai finali più che enigmatici e
che molto spesso richiedono ripetute visioni per cogliere a fondo il
significato anche più superficiale. Se riusciti, sono film tremendamente
accattivanti, in grado di esaltare le doti del regista, dello sceneggiatore e
degli attori. Oggi re indiscusso in questa categoria è certamente Christopher Nolan, che nei suoi
film si diverte sempre a far impazzire il suo pubblico (oltre che i suoi
personaggi).
Non ci stancheremo mai di dire
che è una classifica che per forza di cose esclude diversi ottimi film.
Scegliere sette prodotti non è mai facile.
7 – L’uomo senza sonno (2004) di Brad Anderson. L’operaio di fabbrica
Trevor non riesce a dormire per un imprecisato shock e l’insonnia comincia a
impossessarsi di lui. Allucinazioni, paranoia e immaginazione lo porteranno
vicino alla pazzia. Probabilmente siamo di fronte al miglior Christian Bale,
pallido e scheletrico con 25 chili in meno. Da urlo.
6 – Mulholland Drive (2000) di David Lynch. Probabilmente è già stato
detto tutto su questo capolavoro che qui all’Ignorante non abbiamo ancora
compreso a fondo. Anche per questo Mulholland
Drive si trova “solo” al sesto posto della nostra graduatoria. Rita è una
mora in stato di amnesia sopravvissuta a un incidente stradale. Betty è una
bionda che cerca di accudirla cercando di farle tornare la memoria. Tra i due
c’è pure un certo feeling sessuale, ma ovviamente niente è come sembra. Film da
scervellarsi.
5 – Source Code (2011) di Duncan Jones. Colter Stevens, pilota di aerei
e veterano di guerra, si risveglia su un treno di fronte a una bella donna che
lo conosce. Lui però non ricorda nulla. Poi c’è un’esplosione e il treno
sparisce. Colter però non è morto: una donna lo informa che dovrà ritornare sul
treno per evitare un attentato più grosso. Ogni volta avrà 8 minuti di tempo.
Il figlio di David Bowie si diverte a giocare con i loop temporali… e a
strapazzare lo spettatore.
4 – Inception (2010) di Christopher Nolan. Dom Cobb è un uomo in grado
di inserirsi nei sogni delle persone ed estrapolarne i contenuti. Viene
contattato da Saito, un industriale, che gli chiede di fare la cosa opposta.
Cercare di inserirsi nei sogni per instillare pensieri e ricordi. Mondo dei
sogni, memoria, psiche e Christopher Nolan sono la ricetta perfetta per un
ottimo puzzle movie. Il film è di
qualche anno fa, ma sul finale la discussione è ancora aperta.
3 – Shutter Island (2010) di Martin Scorsese. Nel 1954 Teddy Daniels e
Chuck Aule, due agenti federali vengono inviati a Shutter Island per
investigare sulla scomparsa di una pericolosa infanticida residente presso un
istituto per malati di mente. Fin da subito l’indagine sembra complicata e
Daniels, che comincia a sospettare del dottor Crawley, l’uomo a capo
dell’ospedale, inizia a essere vittima di visioni della moglie defunta e della
sua esperienza come soldato in guerra. Shutter
Island è un tunnel mentale di ottima fattura; Scorsese è sicuramente una
garanzia.
2 – Predestination (2014) di Michael e Peter Spierig. Ecco il film che
non ti aspetti, un piccolo gioiello passato troppo alla svelta in Italia. Un
agente utilizza i viaggi nel tempo per dare la caccia a un terrorista. I molti
viaggi che compie lo portano a incontrare molte persone che riesce a reclutare
nella sua crociata, ma soprattutto lo conducono a uno stato di estrema
confusione. Come una mente umana possa concepire una trama così contorta e
incastrata alla perfezione dovrebbe essere argomento di studio nelle più
elevate università del globo. Film strabiliante.
1 – Memento (2000) di Christopher Nolan. Un giovane e semi sconosciuto
Nolan riesce a scrivere e dirigere un capolavoro, un cult coi fiocchi che si merita la prima piazza nella nostra top 7. Leonard
Shelby è affetto da una particolare forma di amnesia, che lascia intatti i
vecchi ricordi ma distrugge la memoria a breve termine. Attraverso un'affannosa
ricerca compiuta per mezzo di post-it e tatuaggi, Shelby cerca l'assassino
della moglie, l'ultimo ricordo che "non riesce a ricordare di
dimenticare", in una labirintica realtà continuamente azzerata e in cui
non si può mai pronunciare l'ultima parola. A vincere in Memento, però è il montaggio: fabula e intreccio vengono presi a
pugni dal regista che scherza con la linearità temporale e anche con la sanità
mentale del pubblico. Capolavoro assoluto.
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