Tommaso ha 37 anni e un contratto
a tempo determinato al Corriere della Sera. È figlio di Michele Musso e Alice
Rosato, terroristi delle Brigate rosse morti in un incidente d’auto a Parigi nel
1983. Tommaso è cresciuto con la sorella di Alice, Diana, che è riuscita a
garantirgli una vita tranquilla, normale come quella della sua figlia naturale
Cristina. Un giorno però, per una casualità, Tommaso scopre che Alice e Michele
erano a Grenoble nel 1984. Da quel momento la sua vita si blocca, si ingolfa.
Dove sta la verità?
Nicola Ravera Rafele è figlio di Mimmo
Rafele e Lidia Ravera. Lui, classe ’47, è un regista e sceneggiatore che ha
lavorato con Gianni Amelio e i fratelli Bertolucci; lei, nata nel 1951, è la scrittrice (assieme a
Marco Lombardo Radice) di Porci con le
ali, affresco della generazione del Sessantotto. È fondamentale inquadrare
il contesto in cui è nato ed è cresciuto Nicola Ravera Rafele. È una premessa
necessaria perché il suo Il senso della
lotta, contrapponendo passato e presente, cerca di rimettere in discussione
l’intero decennio Settanta. Gli ideali, i personaggi e la società di quegli
anni vengono ricostruiti dallo scrittore e soprattutto messi in discussione fin
dal titolo. Qual è il senso della lotta? A che cosa ha portato la militanza, la
collettività? Oltre alle bombe e ai morti, cosa hanno portato gli anni di
piombo?
Nella ricerca della propria
identità da parte di Tommaso, nell’investigazione che lo porterà alla verità
sui suoi genitori, c’è anche la ricostruzione dell’identità di una generazione
intera. Una generazione che alla fine degli anni Settanta è passata da una
dimensione pubblica a una privata, si è smembrata, polverizzata. Tommaso è il figlio
di questa generazione: Ravera Rafele non si occupa solo della ricostruzione dei
fatti nel modo più realistico possibile, ma riesce a trasportare tutto nel
presente. Il senso della lotta non è
un romanzo storico, anzi, è attualissimo; è un puro e splendido esempio di come
si possono mettere a confronto due generazioni. C’è quella sessantottina,
rivoluzionaria e intrisa di impegno verso la collettività rappresentata da
Michele e Alice, e c’è quella di Michele, uomo di oggi interessato a scoprire
le proprie origini familiari (quindi esclusivamente private), più che a
riscrivere la storia di un Paese che ancora nasconde centinaia di segreti.
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