James Bowen (Luke Treadaway) è un
senzatetto che si guadagna da vivere suonando per le strade di Londra. È un
tossicodipendente che nutre la voglia di cambiare vita e in questo si lascia
aiutare da Val (Joanne Froggatt), operatore di supporto che riesce a sistemarlo
in una casa popolare di Tottenham. E proprio nel suo appartamento, una sera
James trova un gatto rosso. Non riuscendo a trovare il proprietario dell’animale,
James comincia a prendersi cura del gatto (ribattezzato Bob). La strana
paternità aiuterà James a mettersi il passato alle spalle.
È un brutto difetto del nostro cinema
quello di tradurre malamente in italiano i titoli originali delle produzioni
estere. Era successo per The Eternal Sunshine
of the Spotless Mind, trasformato barbaramente in Se mi lasci ti cancello; è accaduto anche per A Street Cat Named Bob, traslato con un A spasso con Bob che suggerisce tante cose, tutte piuttosto
leggere, spensierate e forse demenziali. Ecco, niente di più sbagliato.
Il film di Roger Spottiswoode è
la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo scritto da James Bowen,
vero ex-eroinomane capace di uscire dalla dipendenza dalle droghe e trasformare
la sua vita. A spasso con Bob è
sicuramente un film che cerca e tocca nel modo giusto corde piuttosto delicate.
Riesce nell’intento non banale di mostrare gli effetti collaterali dell’abuso
di droghe. Spottiswoode non si sofferma a mostrare i danni sul corpo umano,
comunque osservabili durante il film; preferisce piuttosto evidenziare il degrado,
la decadenza, la povertà e l’esclusione sociale che condanna chi finisce nel
tunnel della dipendenza. Soprattutto nei primi minuti del film le condizioni di
vita dei senzatetto sono mostrate con un realismo piuttosto crudo, senza alcuno
sconto.
Il secondo obiettivo centrato dal
film è quello di mostrare in maniera chiara e lineare il duro processo di
guarigione; una guarigione che passa da infiniti colloqui con operatori di
supporto, dall’assunzione controllata di metadone, dalla fiducia delle poche
persone che ancora non hanno voltato le spalle, e, nel caso di Bowen, da un
simpatico gatto rosso il cui punto di vista è sottolineato da un uso sapiente
del point of view. A spasso con Bob è
un film purtroppo passato in sordina nel nostro paese, ma che dovrebbe essere
utilizzato in ambienti educativi. È un film in cui alla fin vincono tutti e a
trionfare sono i buoni sentimenti. James e Bob avranno il loro lieto fine,
dimostrando che esistono sempre le seconde possibilità.
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