sabato 1 aprile 2017

Film - Kill Your Friends (2015) di Owen Harris



Sono gli anni Novanta e in Gran Bretagna impazza il britpop. Dietro le quinte di questo fenomeno musicale si muovono manager, produttori, talent scout e opportunisti alla ricerca sfrenata del talento da trasformare in denaro. Tra questi c’è anche Steven Stelfox (Nicholas Hoult), scopritore di stelline, uomo dall’ego smisurato pari solo al suo intuito per il successo. È un decennio infuocato per le case discografiche e a vincere è chi arriva primo. E così quando Steven sta per essere spodestato dal suo amico, ma anche rivale, Waters (James Corden), non esita a sporcarsi le mani di sangue, piombando ovviamente in un mare di guai.
Prima ancora di essere un film, Kill Your Friends è un romanzo del 2008 di John Niven, tradotto in sette lingue (ma non in italiano) e diventato un caso editoriale in Gran Bretagna, dove è stato paragonato a Trainspotting. Effettivamente la penna di Niven è simile a quella di Irvine Welsh, sboccata e maledettamente cruda. A volte ritorno e Maschio bianco etero sono intrisi di quello stesso nichilismo e quella stessa amoralità presenti in Porno e in Il lercio (tanto per fare due esempi) di Welsh.
Insomma, la base di partenza era sicuramente buona, ma il film Kill Your Friends, diretto da Owen Harris, mestierante del mondo televisivo, non raggiunge la sufficienza. Il film di Harris assomiglia a molte cose, forse troppe, e l’unico risultato che ottiene è quello di palesarsi come inferiore ai suoi simili. Per tutta la durata del film si ha la sensazione di essere all’interno di 24 Hour Party People, mentre il personaggio interpretato da Nicholas Hoult rimane a metà tra il Patrick Bateman di American Psycho e l’Hank Moody di Californication.  Siamo nella più totale assenza di originalità in un film che nei dialoghi, scritti dallo stesso Niven, ricalca quella vena pulp di tarantiniana matrice e scimmiotta situazioni dell’intoccabile Trainspotting (nell’elencazione delle droghe, ad esempio) e del meno noto Human Traffic.
È una trama confusa, che si accartoccia presto su se stessa: in un libro può essere  messa facilmente in secondo piano da tante altre cose, ma sullo schermo deve rimanere la cosa più importante. Si salva solo la colonna sonora in questo film mai distribuito in Italia, ma d’altronde ci voleva poco: avete presente quanta musica è uscita in Gran Bretagna negli anni Novanta?

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