L’espressione Prima Repubblica si è sviluppata nel
mondo giornalistico per indicare il sistema politico della Repubblica Italiana
vigente dal 1948 al 1994, ossia dall’entrata in vigore della Costituzione fino
al radicale mutamento partitico dovuto anche e soprattutto all’inchiesta di
Mani Pulite. La politica di questo periodo fu caratterizzata e orchestrata dai tre
partiti che combatterono il fascismo durante la Resistenza: la Democrazia
Cristiana, il Partito Comunista Italiano, il Partito Socialista Italiano.
Ebbene, di questi primi tre fu
soprattutto la DC a governare il Paese in questo mezzo secolo breve. Al di là
della storia politica, tra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta, l’intero
Paese (di pari passo al resto del mondo occidentale) conobbe eccezionali
mutamenti economici, sociali e culturali. Non è questo il luogo per fare una
lezione di storia, ma basta citare avvenimenti come il miracolo economico, il
Sessantotto, la strategia della tensione, gli anni di piombo, le stragi, la
mafia e gli anni Ottanta per capire come il nostro Paese abbia attraversato
momenti tutt’altro che tranquilli. Il cinema e la tv, con ottimi risultati, è
riuscita, sia in operazioni di mimetica costruzione storica, sia di mixaggio
fra realtà e fantasia, a far rivivere al pubblico quegli anni. Anche la
narrativa ha fatto lo stesso.
Ecco dunque che con questa lista
vogliamo citare quei romanzi (quindi anche opere di fantasia) che aiutano anche
il lettore più inesperto a ricostruire e a capire il nostro recentissimo
passato.
7 – Riportando tutto a casa di Nicola Lagioia. Bari, anni Ottanta. Il denaro corre veloce per
le vene del Paese. I tre adolescenti che si aggirano per le strade di questo
libro hanno in corpo una sana rabbia, avvelenata dal benessere e dalla nuova
smania dei padri. Si azzuffano e si attraggono come gatti selvatici, facendo di
ogni cosa - la musica, le ragazze, le giornate - un contorto esercizio di
combattimento. Ma negli angoli dei quartieri periferici li aspetta il lato in
ombra di quel tempo che luccica: qualcosa che li costringerà a mettere in
discussione le loro famiglie, i loro sentimenti, e perfino se stessi. Ci
metteranno vent'anni per venirne a capo. Riportando tutto a casa racconta l’altro
lato della medaglia degli anni Ottanta; tutto quello che l’allegria, la leggerezza,
i sorrisi e i corpi nudi delle tv private hanno sempre cercato di coprire. Un
libro che scava nel profondo.
6 – Il passato davanti a noi di Bruno Arpaia. In un paese alla
periferia di Napoli, negli anni '70, un gruppo di ragazzi vive l'ultima grande
stagione degli ideali e delle lotte politiche, fa i conti con una realtà
difficile, minacciata dalla criminalità organizzata, e nel frattempo affronta
il suo particolare percorso di formazione, che passa attraverso gli amori, le
tensioni familiari, le vacanze vissute all'avventura e termina con il
fallimento degli stessi ideali da cui aveva preso le mosse. Le scelte dei
protagonisti sono state, a partire da quel punto, le più diverse: e adesso c'è
chi vive una vita del tutto normale, con moglie e figli, e chi invece si trova
a fare i conti con il proprio passato di militanza armata. Sono un po’ i temi
di quel capolavoro che è La meglio
gioventù. Consigliato.
5 – Nelle mani giuste di Giancarlo De Cataldo. La vicenda narrata in Nelle mani giuste si svolge
tra il 1992 e il 1993 e si snoda tra l'inchiesta Mani Pulite e la fine della cosiddetta Prima Repubblica,
focalizzando l'attenzione sulle stragi del continente.
Giancarlo De Cataldo si muove con eccezionale maestria in territori finora
inesplorati dalla narrativa italiana. I suoi corrotti personaggi ci aiutano a
rivivere un periodo che porta avanti ancora troppi punti oscuri.
4
– Confine di Stato di Simone Sarasso.
Erano sbirri corrotti, traditori della
Repubblica, politici con le mani sporche di sangue, spacciatori irlandesi in
affari con Cosa Nostra, ragazzi in nero pronti a tutto. Tra il 1954 e il 1972
questa gente teneva in pugno il paese. Senza di loro la Storia italiana sarebbe
tutta un'altra storia. Da Milano a Roma, da Cuba a New York, un viaggio nero e
amaro alle radici di un'Italia senza eroi. La storia di un paese dilaniato
dalle stragi, fatto a pezzi dalle guerre di partito, cresciuto nel sangue. Il
romanzo di Sarasso, ispirato da James Ellroy e dalla letteratura pulp d’oltreoceano
ha il merito di stabilire un punto d’inizio nel complottismo legato alle stragi
di Stato: il delitto di Wilma Montesi nel 1953 sulla spiaggia di Torvaianica. L’omicidio,
tutt’ora irrisolto, scandalizzò l’opinione pubblica e coinvolse nelle inchieste
anche esponenti democristiani.
3 – Romanzo criminale di Giancarlo De Cataldo. I protagonisti sono una
banda di giovani delinquenti che decide di conquistare Roma, e diventa un
esercito quasi invincibile. Politica, servizi segreti, giudici onesti,
poliziotti e il più grande bordello della Capitale in un romanzo basato su una
minuziosa documentazione. Romanzo
criminale è la fantasiosa (romanzata, appunto) storia della Banda della
Magliana, associazione criminale operante nel Lazio e non solo dal 1975 (e tutt’ora
in attività). Prima della serie tv e del film, Romanzo criminale è un libro che spiega gli intrighi di potere del
nostro Paese e gli intrecci fra politica, servizi segreti e criminalità. Un cult
assoluto.
2 – Il senso della lotta di Nicola Ravera Rafele. Tommaso ha
trentasette anni, un contratto a tempo nella redazione romana del Corriere
della Sera, una fidanzata esigente, e una zia, Diana, della consistenza di una
quercia, che l'ha cresciuto da quando, nel 1983, suo padre l'ha lasciato
davanti a casa, prima di scomparire nel nulla. I suoi genitori, Michele Musso e
Alice Rosato, da quelle poche informazioni che ha, sono morti in un incidente,
ed erano terroristi. A trentasette anni Tommaso è riuscito a costruirsi una
vita normale, a non pensare più al suo tormentato passato. Ma quando una
mattina il respiro gli s'ingolfa, e un dottore, diagnosticandogli un attacco di
panico, gli chiede se sia figlio di quel Michele Musso, che lui ha incontrato a
Grenoble nell'84, qualcosa si rompe, come uno strappo in una rete. Perché
quella data fa tanto rumore? Il senso
della lotta mette in discussione l’intero decennio Settanta e lo fa con una
precisione mortifera. Una riflessione limpida su un’intera generazione. Affresco
grandioso.
1 – La legge dell’odio di Alberto Garlini. Per il ventenne Stefano
Guerra la violenza è bellezza e l'odio una legge nuovissima e antica. C'erano
anche lui e i suoi camerati a combattere contro la polizia in un lontano giorno
del 1968, in Italia, a Roma, a Valle Giulia. Da quel giorno la vita del
giovanissimo neofascista coincide con l'illusione della rivoluzione e
l'asservimento reale a ogni potere, fino alla strage. E mentre prosegue il suo
percorso di carnefice, sempre più disilluso, intorno a lui si snoda quella che
è la storia segreta delle trame nere in Italia negli anni dal 1969 al 1972. Alberto
Garlini è uno specialista nei romanzi che toccano il recentissimo passato del nostro
Paese. La legge dell’odio si incunea
con brutalità dentro gli ambienti di estrema destra dell’epoca. Un romanzo
mastodontico che in particolare racconta una cosa: l’odio. Splendido.