Milano, trent’anni nel futuro. Il
vecchio Aldo viene portato dai figli (Ficarra e Picone) a Reuma Park, un luna
park abbandonato e riadattato come ospizio. Nella casa di riposo, molto simile
a un carcere di sicurezza, Aldo incontra Giovanni e Giacomo, suoi compagni di
una vita. I tre, con qualche acciacco dovuto all’età ma comunque arzilli,
decideranno di lanciarsi in una nuova avventura: fuggire da Reuma Park.
Aldo, Giovanni e Giacomo con Fuga da Reuma Park festeggiano i 25 anni
di sodalizio. Il film non è altro che la celebrazione dei personaggi e degli
sketch che hanno reso grandi i comici milanesi. Ci Sono Tafazzi, Rolando, Nico
il sardo, Pdor, figlio di Kmer, gli Svizzeri… insomma non manca nessuno. Sono
questi personaggi, ormai mitologici, che animano il Reuma Park, un surreale
ospizio al neon ricavato da un luna park dismesso. È in questo coloratissimo
scenario che Aldo, Giovanni e Giacomo costruiscono un sofisticato e articolato discorso
metacinematografico: gli anziani Aldo, Giovanni e Giacomo sono personaggi del
film, ma anche attori, uomini in carne e ossa che parlano al pubblico rompendo
la quarta parete. Il trio conosce la sua audience,
propone battute che lo spettatore conosce già, rompe l’inganno del cinema,
svela il trucco. È una scelta azzeccata quella del trio, perché la loro festa
per i 25 anni di attività è anche e soprattutto un modo per ringraziare un folta
schiera di fedelissimi che da sempre li segue al cinema, in tv, dal vivo e sui
social.
Fuga da Reuma Park, nonostante sia stato realizzato all’interno
di una serie di festeggiamenti per una carriera di successi, ha anche le
sembianze tristi di un congedo. La carriera di Aldo, Giovanni e Giacomo può
essere spaccata in due: se i successi di pubblico per tutti i loro spettacoli e
film sono stati costanti, almeno da Anplagghed
in poi si è registrato un oggettivo calo qualitativo. Il cosmo sul comò, La banda
dei Babbi Natale e Il ricco, il
povero e il maggiordomo perdono sempre nello spontaneo paragone che si fa
con le pellicole precedenti (va detto, delle proprie pietre miliari). Con Fuga da Reuma Park si nota la
consapevolezza del trio della propria incapacità a rinnovarsi. Il film che
celebra i 25 anni di carriera finisce col riproporre solo i personaggi del
periodo d’oro e glissa totalmente sulla seconda parte. Sembra insomma un film
di resa; un riconoscere con maturità e serenità il proprio calo inesorabile. Noi
speriamo di sbagliarci.