Art Bechstein è un neo-laureato
in economia, figlio perbene di un gangster ebreo di Pittsburgh. Al termine
degli studi, Art trascorre l’estate che lo separa dall’ingresso nel mondo degli
adulti insieme a un gruppo di amici: Arthur Lecomte, gay dichiarato, Phlox
Lombardi, una punk stramba e romantica, e Cleveland Arning, teppista con manie
autodistruttive, incazzato e alcolizzato. Tra feste e scorribande, Art andrà
alla scoperta della propria sessualità nel delicato passaggio tra adolescenza e
età adulta.
I misteri di Pittsburgh è il romanzo d’esordio del premio Pulitzer
Michael Chabon, scritto tra il 1985 e 1987 e pubblicato nel 1988. Il libro,
best seller negli Stati Uniti anticipa quella che sarà una costante nei romanzi
di Chabon: l’omosessualità. Lo scrittore di Washington (che però ha vissuto in
larga parte a Pittsburgh), scrive un romanzo di formazione in piena regola in
cui il tema principe è la scoperta della sessualità da parte del protagonista. È
bene ricordare che I misteri di
Pittsburgh è un romanzo degli anni Ottanta, decennio in cui i gay dovevano
lottare quotidianamente contro il pregiudizio negativo dovuto in larga parte
all’epidemia di AIDS. Siamo dunque in presenza di un romanzo che oggi potrebbe
risultare sciatto o anonimo per i temi che tratta, ma che invece possiede uno
spessore non indifferente: a metà degli anni Ottanta, Chabon ha affrontato il
tema dell’omosessualità e lo ha fatto a suo modo; con quella morbidezza e quel
calore che gli permettono di raccontare e di dare forma a qualsiasi cosa.
Chabon è un prestigiatore delle parole, un funambolo alla costante ricerca dell’aggettivo
ad effetto, della metafora perfetta.
I misteri di Pittsburgh, che nel tempo si è ritagliato un posticino
all’interno di quel genere chiamato “letteratura gay”, è però anche tanto
altro: un coming of age in cui lo
scrittore riesce, attraverso le vicende del suo protagonista, a raccontare le
incertezze e i timori classici di quell’età tanto delicata. Narra in maniera
più sussurrata l’importanza delle scelte che si fanno intorno ai vent’anni e della
facilità di smarrimento. In questo senso i quattro personaggi possono essere
intesi come quattro lati di una stessa persona che, sul punto di fare il suo
ingresso nel mondo dei grandi, sta finendo di plasmarsi in maniera non del
tutto reversibile.
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