
Il fantomatico incontro su cui è
imperniato il film è avvenuto realmente nel dicembre del 1970. Una fotografia
storica e poco altro documentano l’evento. È su questo alone di mistero che da
sempre circonda questa eccezionale udienza (e la morte di Elvis del 1977) che
Liza Johnson sviluppa le personalità di The King e del presidente Nixon. Ne
esce un vero incontro di boxe; il ring è lo Studio Ovale della casa bianca. Si
sfidano due personalità fortissime: Elvis, che non è più il cantante che
scioglieva il pubblico femminile con i suoi movimenti pelvici, ma non è nemmeno
quella massa di lardo che diverrà negli anni appena precedenti la sua triste
morte, e Nixon, il vecchio cinico e opportunista, poco propenso all’entertainment
e alla cultura pop, ma lucidissimo nell’intravedere interessi politici nell’incontro
con la star del rock & roll.
Il tono scanzonato della
pellicola, poi, contribuisce rendere perfettamente paranoie, tic, paure e
follie di icone che appartengono alla storia americana e mondiale. Elvis &
Nixon diventa così un surreale ritratto di due uomini fatti di piccolezze e
debolezze, due leggende che il mondo di oggi (forse) non è più in grado di
regalarci.