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lunedì 15 maggio 2017

Libro - I misteri di Pittsburgh di Michael Chabon



Art Bechstein è un neo-laureato in economia, figlio perbene di un gangster ebreo di Pittsburgh. Al termine degli studi, Art trascorre l’estate che lo separa dall’ingresso nel mondo degli adulti insieme a un gruppo di amici: Arthur Lecomte, gay dichiarato, Phlox Lombardi, una punk stramba e romantica, e Cleveland Arning, teppista con manie autodistruttive, incazzato e alcolizzato. Tra feste e scorribande, Art andrà alla scoperta della propria sessualità nel delicato passaggio tra adolescenza e età adulta.
I misteri di Pittsburgh è il romanzo d’esordio del premio Pulitzer Michael Chabon, scritto tra il 1985 e 1987 e pubblicato nel 1988. Il libro, best seller negli Stati Uniti anticipa quella che sarà una costante nei romanzi di Chabon: l’omosessualità. Lo scrittore di Washington (che però ha vissuto in larga parte a Pittsburgh), scrive un romanzo di formazione in piena regola in cui il tema principe è la scoperta della sessualità da parte del protagonista. È bene ricordare che I misteri di Pittsburgh è un romanzo degli anni Ottanta, decennio in cui i gay dovevano lottare quotidianamente contro il pregiudizio negativo dovuto in larga parte all’epidemia di AIDS. Siamo dunque in presenza di un romanzo che oggi potrebbe risultare sciatto o anonimo per i temi che tratta, ma che invece possiede uno spessore non indifferente: a metà degli anni Ottanta, Chabon ha affrontato il tema dell’omosessualità e lo ha fatto a suo modo; con quella morbidezza e quel calore che gli permettono di raccontare e di dare forma a qualsiasi cosa. Chabon è un prestigiatore delle parole, un funambolo alla costante ricerca dell’aggettivo ad effetto, della metafora perfetta.
I misteri di Pittsburgh, che nel tempo si è ritagliato un posticino all’interno di quel genere chiamato “letteratura gay”, è però anche tanto altro: un coming of age in cui lo scrittore riesce, attraverso le vicende del suo protagonista, a raccontare le incertezze e i timori classici di quell’età tanto delicata. Narra in maniera più sussurrata l’importanza delle scelte che si fanno intorno ai vent’anni e della facilità di smarrimento. In questo senso i quattro personaggi possono essere intesi come quattro lati di una stessa persona che, sul punto di fare il suo ingresso nel mondo dei grandi, sta finendo di plasmarsi in maniera non del tutto reversibile.