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venerdì 16 giugno 2017

Film - Nerve (2016) di Henry Joost e Ariel Shulman



Vee (Emma Roberts) è una timida liceale, amica della regina della scuola Sydney (Emily Meade) che, considerandola repressa, la spinge a partecipare a Nerve, un gioco online che pone il giocatore a reali sfide sempre più ardue in cambio di premi in denaro. Vee accetta e, nella prima di queste prove, conosce Ian (Dave Franco), che da quel momento diventa il suo partner nel gioco. Nerve porrà la coppia di fronte a sfide sempre più estreme, a tal punto da mettere in pericolo la loro vita e quella dei loro cari.
Nerve, diretto dalla coppia formata da Henry Joost e Ariel Shulman, vorrebbe essere un film che indaga e scava a fondo nei meandri meno noti e più oscuri di internet, sviscerandone la pericolosità e portandola a conoscenza del pubblico. Il gioco online Nerve, che divide gli iscritti in giocatori e spettatori è l’esaltazione del voyeurismo e dell’esibizionismo che l’avvento di internet, dei social network e degli smartphone (e della connettività in generale) ha creato. Il warholiano “quarto d’ora di celebrità” che Twitter e Instagram hanno trasformato in una vera e propria febbre da followers è il motore anche del gioco Nerve, basato proprio sul numero di spettatori. È una tematica interessante quella del film, costruita però con enorme confusione: la pellicola non spiega  le dinamiche che stanno dietro il gioco. Lo spettatore rimane in balia di un gruppo di liceali molto più simili a trentenni alle prese con i tipici drammi adolescenziali. Nerve, più che un film realizzato per evidenziare i pericoli di una parte del web, si rivela essere un teen movie in piena regola che si sofferma su un sentimentalismo trito e ritrito sabotando sul nascere quanto di nuovo il film poteva offrire.
In una società sempre più persa in un mondo virtuale e alle prese con nuovi fenomeni preoccupanti come il recentissimo Blue Whale, Nerve non analizza quel cinismo proprio tipico spettatore del web, proprietario di un’insensibilità che trasforma le persone in oggetti senza valore, bestie osservate e monitorate in attesa di una tanto attesa morte.