Da questa
innocua partitella fra amici e colleghi, si snoderanno e si intrecceranno le
vicende di questi personaggi e della storia recente del nostro Paese, tra anni
di piombo, calcioscommesse, totonero e Mundial spagnolo.
Garlini si
diverte a giocare con la storia recentissima italiana e con le sue icone,
inserendovi fatti e personaggi di pura fantasia. Su tutti spicca la figura di
Francesco Ferrari, talento cristallino corrotto dalle scommesse e debilitato da
una malattia. Forse ispirato a Carlo Petrini, forse a Ezio Vendrame, Ferrari è
il vero protagonista di questo romanzo, simbolo e icona (al pari di Pasolini)
della fine dell’innocenza del nostro Paese, anima fragile che ritrova solo nel
Fútbol Bailado che dà il titolo al libro la voglia di vivere e divertirsi.
Romanzo
complesso, questo di Garlini, che porta avanti la narrazione su piani temporali
diversi, attraverso le voci dei suoi personaggi, schivando e zigzagando fra le trappole
di retorica che un racconto di questo genere potrebbe riservare. In un’epoca in
cui il calcio e il mondo si apprestano ad abbandonare il bianco e nero della
televisione per abbracciare un mondo in multicolor,, il Fútbol Bailado si contrappone come attimo di
purezza e felicità, emblema di uno sport che ormai non c’è più, sconfitto dagli
sponsor, dai soldi e dalle tv. E non importa se non si ha il talento di Garrincha
o di Ferrari, perché quello che conta, in fondo, è solo divertirsi.