Jeff (Zach Galifianakis) e Karen
(Isla Fisher) vivono in un quartiere residenziale di Atlanta. Lui è manager
delle risorse umane, lei decoratrice di interni. La loro tranquilla vita di
coppia viene sconvolta con l’arrivo dei vicini, i Jones (Jon Hamm e Gal Gadot).
La coppia, troppo bella e cool per essere vera, genera subito qualche sospetto
in Karen. I Jones, infatti sono spie governative con licenza di uccidere e
trascineranno Jeff e Karen in una pericolosissima missione.
Le spie della porta accanto, diretto da Greg Mottola, purtroppo risulta
un film sbagliato fin dalla traduzione italiana del titolo. La prima mezz’ora
del film, infatti, è impostata sulla scoperta dell’identità dei Jones, identità
inutilmente suggerita dal titolo (il titolo originale era un più ambiguo Keeping Up with Joneses). I film, dunque
risulta essere scontatissimo e prevedibile fin dalle prime scene iniziali in
cui l’esistenza di Jeff e Karen fatta di una bella casa, un posto di lavoro
solido viene, per l’ennesima volta, venduta al pubblico come noiosa e
sbagliata. La commedia di Greg Mottola è l’ennesima commedia di una Hollywood
che non riesce, a differenza di altri generi, a sfornare con costanza prodotti
di qualità accettabile.
Le spie della porta accanto è un preconfezionato standard di battute e cliché
classici. Una preoccupante assenza di innovazione che si aggrappa al cast di nomi altisonanti, non riuscendo a
oltrepassare un livello base; troppo poco per qualsiasi pubblico. La pellicola
arriva fuori tempo massimo scopiazzando qua e là Mr. & Mrs. Smith, ma si dimentica di amalgamare la commedia e l’azione
lasciando prevalere la noia.
Dispiace vedere il regista Greg
Mottola associato a questa pellicola. Dopo averci abituato a pellicole come Adventureland e Suxbad – Tre menti sopra il pelo, rivisitazione moderna di cinema
del passato, Mottola pare aver perso quell’energia che era ben visibile nei
suoi film. In Le spie della porta accanto,
l’unico tocco che porta la sua firma è il voler evitare platealmente (per
fortuna) la commedia pecoreccia e sporca molto in voga in una Hollywood senza
idee. Ma è troppo poco: è un accontentarsi del minimo sforzo, un lasciarsi
trascinare dalla forza degli attori, unica nota positiva di questo film
destinato all’oblio.