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mercoledì 23 novembre 2016

Film - Sully (2016) di Clint Eastwood



Il 15 gennaio del 2009 il volo di linea Airways 1549 è costretto ad un ammaraggio di emergenza nelle acque del fiume Hudson, in piena New York. Grazie all’abilità e al sangue freddo del capitano dell’aereo, l’esperto Chesley “Sully” Sullenberger, tutti i 155 passeggeri riescono a sopravvivere. Ritenuto un eroe per l’opinione pubblica, Sully si troverà costretto a rispondere della propria manovra davanti al National Transportation Safety Board, che ne metterà in discussione l’ultraquarantennale carriera.
Raccontando l’epopea di Sully, Clint Eastwood continua il suo percorso all’interno della storia e della cultura americana, iniziato almeno trent’anni fa con Gunny e proseguito soprattutto negli ultimi anni con Flags of Our Fathers e American Sniper.
Il patriottismo viscerale di Eastwood, l’amore incondizionato provato verso la propria nazione esplode in Sully, film costruito attorno alla psiche del suo protagonista, interpretato da un immenso Tom Hanks. Il suo Sully è il tipico uomo americano, capace di svolgere in modo perfetto il proprio lavoro, vero patriota e individuo attaccato a valori sacri per la sua nazione. Sully incarna quel fattore umano che vince contro la macchina, l’esperienza e il sangue freddo che trionfano sulle simulazioni e sui calcoli matematici. È l’uomo qualunque che non vuole combattere il sistema, ma semplicemente vedere legittimate le proprie azioni contrapponendo alle regole la propria onestà morale.
Sully è un individuo che fugge dall’etichetta di eroe perché non si ritiene un mito come viene disegnato da un sistema mediatico in continuo fermento, ma un semplice lavoratore che lotta e lotterà per mantenere il proprio posto e i propri diritti, come fanno miliardi di lavoratori ogni giorno, eroi (questi sì) silenziosi di questo mondo.