Vee (Emma Roberts) è una timida
liceale, amica della regina della scuola Sydney (Emily Meade) che,
considerandola repressa, la spinge a partecipare a Nerve, un gioco online che
pone il giocatore a reali sfide sempre più ardue in cambio di premi in denaro.
Vee accetta e, nella prima di queste prove, conosce Ian (Dave Franco), che da
quel momento diventa il suo partner nel gioco. Nerve porrà la coppia di fronte
a sfide sempre più estreme, a tal punto da mettere in pericolo la loro vita e
quella dei loro cari.
Nerve,
diretto dalla coppia formata da Henry Joost e Ariel Shulman, vorrebbe essere un
film che indaga e scava a fondo nei meandri meno noti e più oscuri di internet,
sviscerandone la pericolosità e portandola a conoscenza del pubblico. Il gioco
online Nerve, che divide gli iscritti in giocatori e spettatori è l’esaltazione
del voyeurismo e dell’esibizionismo che l’avvento di internet, dei social
network e degli smartphone (e della connettività in generale) ha creato. Il warholiano
“quarto d’ora di celebrità” che Twitter e Instagram hanno trasformato in una
vera e propria febbre da followers è il motore anche del gioco Nerve, basato
proprio sul numero di spettatori. È una tematica interessante quella del film,
costruita però con enorme confusione: la pellicola non spiega le dinamiche che stanno dietro il gioco. Lo
spettatore rimane in balia di un gruppo di liceali molto più simili a trentenni
alle prese con i tipici drammi adolescenziali. Nerve, più che un film realizzato per evidenziare i pericoli di una
parte del web, si rivela essere un teen
movie in piena regola che si sofferma su un sentimentalismo trito e ritrito
sabotando sul nascere quanto di nuovo il film poteva offrire.
In una società sempre più persa
in un mondo virtuale e alle prese con nuovi fenomeni preoccupanti come il recentissimo
Blue Whale, Nerve non analizza quel cinismo proprio tipico spettatore del web, proprietario
di un’insensibilità che trasforma le persone in oggetti senza valore, bestie
osservate e monitorate in attesa di una tanto attesa morte.