La vita del piccolo Billy viene
sconvolta quando, la vigilia di Natale del 1971, un criminale travestito da
Babbo Natale uccide i suoi genitori. Nell’orfanotrofio in cui viene destinato è
vittima di continue e severe punizioni dalla Madre Superiora, minandone così la
personalità.
Diventato adulto, Billy trova
lavoro in un negozio di giocattoli. L’arrivo delle festività natalizie e la
ricomparsa del costume di Babbo Natale scateneranno la follia e la rabbia
repressa del povero Billy.
Arriva un periodo dell’anno, alla
fine di novembre, in cui lo spirito natalizio si impossessa di noi e guida ogni
nostra azione. Alberi, addobbi, regali: è l’aria di festa che ci contagia.
Anche il cinema si è sempre adattato a questo trend, ma sarebbe inutile star
qui a parlare di film come Mamma ho perso l’aereo, Una poltrona per due e Jack
Frost. Sono colonne portanti della nostra vita e esulano da qualsiasi discorso.
Ecco allora che l’arrivo del
Natale può essere motivo di riscoperta di qualche altra pellicola, magari più
weird, ma comunque attinente con le festività. Natale di sangue è esattamente
questo. Uscito nel 1984, quando la commedia statunitense andava a gonfie vele,
Natale di sangue è uno slasher in piena regola, film delirante e sconvolgente
per gli stomaci deboli, caratterizzato da un sottile erotismo e da tanto,
tantissimo sangue in salsa splatter. Il film non ha le pretese di essere più di
quello che è; è una sequenza di crudi omicidi, impepati da una critica velata e
tipica di questi film a basso costo nei confronti del clero e del capitalismo.
Non il massimo della fantasia, ma comunque un prodotto “diverso” rispetto alle
favole di cui siamo ingozzati rigorosamente non oltre il 6 gennaio.