La mattina del primo gennaio
Murphy (Karl Glusman) si risveglia accanto a Omi (Klara Kristin), la donna che
ha sposato dopo averla messa incinta. Riceve una telefonata dalla madre di
Electra, suo vero grande amore che ha rotto con lui proprio per il suo rapporto
occasionale con Omi. La madre è preoccupata perché non ha più notizie della
figlia, affetta da tendenze suicide. Nell’arco della giornata Murphy, nella
speranza di rintracciarla, rivivrà il suo rapporto intenso e passionale con
Electra.
Love è un film in qualche modo
autobiografico. Il protagonista Murphy è un aspirante regista, un americano a
Parigi come lo è stato Noé, argentino, studente di cinema in Francia. Il
bambino che Murphy avrà da Omi, non a caso si chiama Gaspar, così come l’ex
uomo di Electra (interpretato dallo stesso regista) si chiama Noé, mentre l’ex
ragazza di Murphy si chiama Lucile, come Lucile Hadzihalilovic, compagna storica
del regista. Il film ruota attorno alla cinefilia di Noé che, in maniera
tarantiniana farcisce la pellicola di citazioni e riferimenti a ciò che
costituisce il suo bagaglio filmico, la sua valigia di ispirazioni. Ciò che ne
esce però, non è solo un collage di ispirazioni, una zuppa in salsa postmoderna
per spettatori nerd pronti a prender nota per ogni colonna sonora rubata o a
ogni locandina presente a tappezzare le pareti degli ambienti del film.
Love è un film clamorosamente
denso di significati espliciti e impliciti. È soprattutto la cruda storia del
rapporto d’amore, dell’attrazione carnale di due giovani, senza censure di
alcun tipo. L’intelligenza del film sta nel mostrare corpi nudi, penetrazioni,
eiaculazioni e rapporti fuggendo dalla pornografia hardcore basata solo sulla
semplice esibizione dei corpi e della prestazione. Love, al contrario della
pornografia “da internet” è carico di eros, pulsione di vita concretizzata soprattutto
negli istinti sessuali. È la sessualità sentimentale, stato che il cinema, vuoi
per mancanza di rischio, vuoi per l’azione della censura, non ha mai raggiunto
fermandosi alla fase dell’innamoramento. Love soprattutto, a differenza di
altri filmetti erotici con ambizioni da arthouse, evidenzia la condivisone dell’atto
sessuale come ricerca del piacere e culmine massimo di manifestazione intima d’amore.
Diametralmente opposto da Rocco & co.