Roddie Goulding e Fran Mulvey si
conoscono al college e stabiliscono da subito una solida amicizia. Ad
accomunarli è soprattutto la passione per le chitarre e la musica. Siamo negli
anni Ottanta, nella grigia Luton, una manciata di chilometri fuori Londra. Le
radio trasmettono i Velvet Underground, gli Smiths, David Bowie. È naturale
quindi che il duo, a cui si uniscono una coppia di talentuosi gemelli, formi un
gruppo musicale, The Ships, uno delle migliaia in quella Gran Bretagna
thathceriana.
Arriva però, e questo è
sicuramente più insolito, un clamoroso successo mondiale, una parabola di 25
anni fatta di dischi e tournée, di eccessi e di incontri con personaggi
mitologici quali Patti Smith e Elvis Costello.
Il gruppo è uno straordinario
affresco su quasi 30 anni di musica rock, un racconto che, per la sua struttura,
ruba molto dal mockumentary cinematografico, pieno zeppo di citazioni, fatti e
avvenimenti che solo un grande conoscitore e appassionato di musica poteva
dipingere.
Il gruppo, però, non si riduce a
essere una semplice e banale storia del rock. È soprattutto, come lo era stato
Alta fedeltà di Hornby, un perfetto esempio di come la musica sappia essere la
soundtrack per le nostre vite che scorrono, colonna sonora per i nostri album di
ricordi, ulteriore sfumatura per le nostre polaroid ormai scolorite dal tempo. perché
nonostante tutto, non saremo mai capaci di rimanere insensibili a un (anche
banale) riff di chitarra che ci permetta di rivivere, pur per una manciata di
secondi, un frammento della nostra esistenza, presenza ormai sbiadita nella
nostra memoria.