Conoscete Dormono sulla collina, canzone
di De Andrè? Bene, sapete che è stata fortemente ispirata dall’Antologia di
Spoon River di Edgar Lee Masters? E quindi, sapete cos’è l’Antologia di Spoon
River? Se non lo sapete potete fermarvi qui, altrimenti proseguite.
Dormono sulla collina, libro (e
non canzone) scritto da Giacomo di Girolamo è la storia d’Italia dal 1969, da quel
maledetto 12 dicembre, da piazza Fontana, fino al 2014, allo sgretolarsi delle
rovine di Pompei, raccontata da chi la Storia l’ha vissuta e scritta, e che ora
non c’è più perché riposa in pace sulla collina.
Sono tutti (ma proprio tutti) lì e
dormono sulla collina: le vittime, tante, degli anni di piombo, i carabinieri
uccisi mentre esercitavano il proprio lavoro, i morti ammazzati troppo presto, le vittime di mafia, Falcone,
Borsellino e tutti gli altri, e poi poeti, artisti, letterati, attori e
sportivi. Sulla collina non manca nessuno; riposano uno accanto all’altro e ci
raccontano, a parole loro, chi sono stati e cosa ne è stato di loro.
Dormono sulla collina è un
eccezionale volume, 1263 pagine che si buttano giù come cioccolata calda nelle sere d’inverno,
uno straordinario memoriale da scorrere in ordine cronologico che fa riflettere
sulla crudeltà dell’uomo, sul prezzo della libertà e sull’identità civile e
nazionale.
Dormono sulla collina dovrebbero
farlo leggere nelle scuole, nei licei, nelle università, perché ciò che lo
distingue da un banale libro di storia è il valore che Di Girolamo dà a una
vita che viene stracciata.