James Ellroy è senza dubbio il
più grande scrittore vivente di romanzi noir. Basta citare la tetralogia di Los
Angeles e soprattutto la trilogia americana, in cui Ellroy racconta, a modo
suo, la storia degli Stati Uniti (quella ufficiale e non) dalla fine degli anni
Cinquanta al Watergate del 1974.
Simone Sarasso è, invece, l’autore
capace di trovare una via italiana al noir di fattura americana e lo fa con
Confine di Stato, suo romanzo d’esordio e primo capitolo di una trilogia che
raccontera storia e segreti d’Italia dal dopoguerra fino a Tangentopoli.
Parte tutto dal 1953, dal
cadavere di Ester Conti, giovane della Roma “bene”, ritrovata senza vita sul
lungomare di Tor Vajanica. L’omicidio di Ester Conti, che poi sarebbe il
celebre caso Montesi che scaldò le cronache dell’epoca e coinvolse diversi
esponenti della politica, segna la fine dell’innocenza del nostro Paese.
Stacco.
27 ottobre 1962. Un aereo in volo
tra Catania e Linate precipita nei pressi di Acquagrama. Tra le vittime c’è
Fabio Riviera, presidente dell’Ente Petrolifero Statale, personaggio scomodo
per gli interessi delle Sette Sorelle. No, Enrico Mattei non può essere
dimenticato.
Stacco.
12 dicembre 1969, Una bomba
esplode all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura in Piazza Fontana a
Milano. 17 morti.
Stacco.
Il 14 settembre 1972, l’Editore
Comunista, volto noto della cultura italiana esplode insieme a un traliccio dell’alta
tensione nei pressi di Segrate. Giangiacomo Feltrinelli, questo è il suo nome.
Sarasso si dimostra splendido
narratore, costruisce personaggi di finzione per collegare, in maniera tutt’altro
che inverosimile, questi terribili eventi che hanno fatto la storia del nostro
Paese. Un ritmo incalzante, una sequenza di scene e di voci che rendono il
racconto un romanzo polifonico, uno straordinario veicolo di immersione totale
nell’epoca e nei fatti raccontati. Sarasso è uno scrittore cinematografico e
farcisce il proprio linguaggio di sfumature rubate al fumetto e al romanzo
pulp: è un Tarantino della pagina, uno scrittore che ruba a destra e a
sinistra, ma sempre con rispetto e consapevolezza. Uno scrittore fresco, e
francamente ce ne era proprio bisogno.