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mercoledì 1 marzo 2017

Film - La legge della notte (2016) di Ben Affleck



Joe Coughlin (Ben Affleck) è un piccolo criminale figlio del capo della polizia di Boston durante gli anni del proibizionismo. Inseritosi nella lotta fra italiani e irlandesi, Joe si innamora di Emma (Sienna Miller), la donna del boss, segnando la sua condanna a morte. Il padre, però, lo salva arrestandolo.
Scontata la pena, Joe, per conto del boss Pescatore (Remo Girone) si trasferisce a Tampa per il contrabbando di alcolici. A Tampa si scontrerà con il Ku Klux Klan, con il fanatismo religioso, con un nuovo amore e con il suo passato.
Ben Affleck, protagonista, regista e sceneggiatore di La legge della notte, adatta per lo schermo il romanzo omonimo di Dennis Lehane, scrittore già portato al cinema da Scorsese con Shutter Island e da Affleck stesso con Gone Baby Gone. In La legge della notte Affleck si misura con il gangster movie classico, strizzando l’occhio qua e là a maestri come Leone e Scorsese, non rinunciando però a sfumature da melodramma, vere stonature della pellicola. Se per molte sequenze e per molti stilemi La legge della notte si mantiene sui binari del noir classico condito da un hard boiled vagamente pulp, il film ha il difetto di voler cercare a tutti i costi la love story fra il suo protagonista, il solito inespressivo Affleck, di gran lunga meglio dietro la macchina da presa che davanti, e la bella Graciela interpretata da Zoe Saldana. La legge della notte si dimostra quindi essere un buon film che però arriva fuori tempo massimo, in un periodo di magra per il genere, non si dimostra ai livelli dei capolavori della categoria (The Departed – Il bene e il male di Scorsese, tanto per citarne uno fra i più recenti) e soprattutto non aggiunge nulla di nuovo a un genere a cui ormai è sempre difficile approcciarsi.
È un peccato perché la ricostruzione storica è impeccabile, il cast è un’azzeccato insieme di stelle, la fotografia e i costumi sono curatissimi: quello che manca probabilmente è proprio il Ben Affleck protagonista, non perfettamente calato nel ruolo del gangster, antieroe tormentato dai fantasmi interiori e incatenato alla sua incapacità di trasmettere sentimento, di permettere allo spettatore l’identificazione con il personaggio. Ben Affleck non è ritenuto alla pari di un Leonardo DiCaprio o di un Sean Penn, attori che il pubblico automaticamente richiama per un immediato paragone: Affleck non ha una filmografia corposa e di valore e alla fine lo spettaore finisce con l’accostarlo a Batman. E forse proprio per questo il film nelle sale americane è andato malissimo, causando perdite per 75 milioni di dollari, infangando la figura del povero Affleck. Che Comunque rimane, nonostante tutto un ottimo regista.